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Alfa Romeo Montreal
Prodotta dal 1970 al 1977 in poco meno di 4.000 esemplari (3.925, per la precisione), Alfa Romeo Montreal può essere definita come una sportiva stradale a due posti, sebbene le linee laterali la rendano maggiormente simile ad una Gran Turismo.
Deve il nome all’Esposizione Universale di Montreal del 1967, anno in cui Alfa Romeo – unica casa automobilistica a presenziare all’evento – portò nella città canadese una dream car definita come “la massima aspirazione dell'uomo in fatto di automobili”. Inizialmente doveva trattarsi di una semplice operazione d’immagine e di marketing (Alfa Romeo godeva di grande prestigio presso il pubblico nordamericano), ma l’interesse del pubblico verso la vettura fu tale che nei mesi successivi l’azienda di Arese subì pressanti richieste dai concessionari canadesi e statunitensi, ragion per cui decise di mettere in produzione l’automobile in questione.
La linea fu curata da Bertone attraverso la matita di Marcello Gandini; sotto il cofano fu scelto un motore derivato dall'otto cilindri a V a carter secco della 33 Stradale, con cilindrata aumentata a 2,6 litri (2.593 cm³) e potenza specifica diminuita da 130 CV a circa 77 CV/litro, per un risultato complessivo di 200 CV. Il gruppo propulsore fu abbinato a un raffinato cambio manuale 5 marce ZF invertito, quanto di meglio disponibile all'epoca. Il gruppo differenziale, derivato direttamente dalle 2000 GT e Spider, era stato dotato di una coppa maggiorata in magnesio, col duplice scopo di aumentare la quantità d'olio e fornire un migliore raffreddamento.
Le prestazioni erano di prim'ordine: 200 cavalli a 6500 giri, 24 kgm di coppia a 4750 giri, 224 km/h di velocità massima e 28 secondi per percorrere il chilometro con partenza da fermo; 0-100 km/h in circa 7 secondi. Le versioni da corsa venivano potenziate con configurazioni che, anche in base ai regolamenti, raggiungevano i 3000 cm³ e i 340 CV.
La visione d'insieme della vettura dava più l'idea di una veloce e confortevole Gran Turismo anziché di una sportiva derivata dalle corse. Il risultato era tutt'altro che disprezzabile, anzi, ma alla prova dei fatti la Montreal soffriva di un marcato rollio in curva – che consentiva, però, di apprezzare l'approssimarsi dei limiti di tenuta del mezzo e, comunque, non inficiava l'efficacia nel seguire la traiettoria impostata. L'impianto frenante, a dischi autoventilanti di produzione Girling, su tutte e quattro le ruote, forniva un rendimento in linea con le GT dell'epoca.
La versione definitiva venne presentata nel 1970 al Salone dell'automobile di Ginevra. Le consegne iniziarono nei primi mesi del 1972 al prezzo di 5.700.000 lire, e con la possibilità di arricchirla con accessori pensati per un maggior comfort, quali gli alzacristalli elettrici (100.000 lire), la verniciatura metallizzata (140.000 lire) e il condizionatore d'aria (290.000 lire). La gamma di colori disponibili variava dalle tinte pastello blu medio, verde, grigio escoli, rosso cina, arancio e nero, alle tinte metallizzate marrone, argento, arancio, oro e verde. Era un'automobile destinata a una clientela di un certo rango e anche il prezzo di listino lo dimostrava, così come i molti equipaggiamenti disponibili in opzione.
La Montreal non ebbe il successo sperato dall'Alfa Romeo: come avvenne contemporaneamente per altre vetture così prestazionali, la sua produzione in serie fu pesantemente ostacolata dalla contemporanea crisi del petrolio che ritardò l'uscita dell'autovettura, estendendone la presenza sul mercato fino al 1977. Ad ogni modo, rimane ancora oggi una delle Alfa Romeo preferite dagli appassionati.
Fonte: Wikipedia